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La voce illuminazione è quanto mai importante per l’equilibrio di una vasca
(sia essa dolce o marina) e può avere un notevole impatto sulle voci di spesa.
Fino a pochi anni fa le tecnologie disponibili erano prevalentemente lampade ad
alogenuri metallici (HQI) e lampade fluorescenti T8. Successivamente si è avuto
un affiancamento delle PL e la tecnologia T5 ha rimpiazzato le meno performanti
T8.
Come sappiamo, da qualche anno la tecnologia LED ha fatto il suo ingresso nel
mondo dell’acquariologia, imponendosi sempre più fortemente, fornendo una
grande quantità di prodotti nelle più svariate configurazioni.
Come fare, allora, a decidere quale sia la tecnologia più indicata?
La diversità delle caratteristiche delle tecnologie elencate non fornisce
una risposta univoca. Vediamo pregi e difetti di ciascuna.
Le HQI: lampade molto potenti,
prevalentemente affiancate a parabole riflettenti, hanno consumi elevati, buona
durata, emissione di calore elevata.
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Bulbo HQI |
Le T5: si trovano prevalentemente in configurazioni con tubi affiancati, modulari, permettendo di scegliere con buona approssimazione la potenza desiderata, hanno consumi unitari accettabili. La resa è massima se la lampada viene affiancata da una parabola riflettente, la vita media di ciascun tubo è di circa 8 mesi, l’emissione di calore è inferiore a quella delle HQI.
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Plafoniera T5 |
I LED: all’inizio molto costosa, questa tecnologia sta diventando alla portata di tutti. La spesa iniziale viene ampiamente ripagata dalla durata dei LED (per uso acquariofilo praticamente eterni) e dai bassi consumi. L’emissione di calore, a parità di potenza, è inferiore a quella delle lampade precedentemente elencate.
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Plafoniera LED |
La descrizione appena fornita farebbe propendere per i LED, tuttavia ci sono delle precisazioni da fare.
Una lampada LED di gamma alta è ancora poco accessibile per l’utenza media e le plafoniere più “accessibili” hanno solitamente un problema sottovalutato dai più: la concentrazione dei led in una zona relativamente piccola rispetto alla superficie da coprire. Ricordiamo che i led sono sorgenti di luce puntiforme, con fasci molto stretti, che arrivano a coprire zone non molto ampie. L’utilizzo di lenti atte a modificare il cono di luce risolvono solo parzialmente il problema. Una plafoniera a led ideale dovrebbe avere una distribuzione delle sorgenti di luce uniforme su una superficie pari alla base della vasca da servire, al fine di evitare zone d’ombra indesiderate.
Quindi cosa scegliere se vogliamo una buona illuminazione senza spendere cifre da capogiro?
Ad oggi le soluzioni più promettenti sono le ibride LED/T5, dove le lampade a fluorescenza vanno a sopperire ai limiti fisici dei fasci emessi dai LED.
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Plafoniera Ibrida |
In buona sostanza se avete una vasca piccola, potete optare per una illuminazione unicamente a LED, se la vasca da coprire è abbastanza grande e le risorse economiche sono limitate, cercate un sistema ibrido (magari dotato di parabola riflettente) che vi garantisca, unitamente ad un modesto investimento iniziale, consumi e costi di esercizio bassi.
Vi ricordo che l’articolo appena letto deriva da ricerche ed esperienze dirette, confronti con altri appassionati e deduzioni personali. Chiunque volesse portare la sua esperienza sarà il benvenuto!
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