PLAFONIERA LED FAI DATE: PRIMA PARTE

Salve a tutti, oggi vi mostrerò come realizzare una plafoniera a LED per le nostre vasche, con una spesa minima rispetto alle plafoniere commerciali.
A patto di avere un minimo di dimestichezza con il fai da te, potremo raggiungere ottimi risultati salvaguardando le nostre tasche!
In questa prima parte vi parlerò della progettazione, nei post successivi documenterò la produzione vera e propria con una guida passo-passo.
La plafoniera in questione è stata ideata per illuminare un nanoreef da 80lt circa, dotata di 21 power led da 3w suddivisi in due canali, uno per i bianchi e uno per i blu.

Power LED da 3W montato su dissipatore star

GIARDINO MARINO: ZOANTHUS


Questi splendidi invertebrati, comuni tra gli appassionati anche in vasche monotematiche, in natura si sono adattati alle condizioni più disparate, vivendo praticamente in tutti i mari e diverse profondità. Generalmente si trovano in colonie di molti individui, e sono caratterizzati da una crescita molto rapida. La loro resistenza anche in acque con valori non perfetti, li rende adatti ai neofiti dell'acquariologia marina e la moltitudine di forme e colori in cui si trovano li rende molto ricercati dagli appassionati.
La classificazione risulta particolarmente difficoltosa, visto che una stessa specie, in condizioni differenti, può "mutare" in forma e colori differenti.
Gli zoanthus possono avere caratteristiche fisiche variabili, i singoli polipi possono essere grandi pochi millimetri o diversi centimetri, e possono presentare ciglia variabili in numero e lunghezza.

CLASSIFICAZIONE CORALLI MARINI


Le star incontrastate di una vasca marina sono sicuramente i coralli. Visivamente più vicini al regno vegetale, in realtà sono splendidi animali, le cui colonie in natura compongono le splendide barriere coralline. Come ogni altro animale, hanno le loro esigenze, dalla cui soddisfazione dipende il successo dell'allevamento in vasca.
In questo articolo faremo semplicemente una breve panoramica in merito alle caratteristiche generali, per approfondire successivamente lo studio in schede dedicate alle singole specie.


Possiamo dividere i coralli in tre macrofamiglie: SPS, LPS e Molli. 

ACQUARIO DOLCE O MARINO: QUANTO COSTA?

Spesso si dice che allestire e mantenere un acquario è una passione costosa. In linea di massima possiamo dire che questo hobby non è esattamente economico, ma con alcuni accorgimenti è possibile tenere le spese di avvio e gestione relativamente basse.
Proviamo a vedere quali sono i costi medi per un acquario dolce e uno marino entry level, e quali sono le voci sulle quali si può risparmiare. Prenderemo come riferimento una vasca di 80 litri con supporto.

SCELTA SISTEMA DI ILLUMINAZIONE


La voce illuminazione è quanto mai importante per l’equilibrio di una vasca (sia essa dolce o marina) e può avere un notevole impatto sulle voci di spesa.
Fino a pochi anni fa le tecnologie disponibili erano prevalentemente lampade ad alogenuri metallici (HQI) e lampade fluorescenti T8. Successivamente si è avuto un affiancamento delle PL e la tecnologia T5 ha rimpiazzato le meno performanti T8.
Come sappiamo, da qualche anno la tecnologia LED ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’acquariologia, imponendosi sempre più fortemente, fornendo una grande quantità di prodotti nelle più svariate configurazioni.
Come fare, allora, a decidere quale sia la tecnologia più indicata?
La diversità delle caratteristiche delle tecnologie elencate non fornisce una risposta univoca. Vediamo pregi e difetti di ciascuna.

GUPPY (POECILIA RETICOLATA)



La maggior parte degli acquariofili ha avuto a che fare, almeno una volta, con questi bellissimi pesci. La loro grande diffusione nelle vasche degli appassionati è dovuta a due motivi principali: la bellezza dei maschi e la facilità di riproduzione.
Il nome scientifico è Poecilia reticolata, ed è un pesce originario del Sudamerica.

In vasca si adatta bene ad acque dure con temperature tra i 22 e i 25°C, non necessita di sistemi monospecifici e risulta essere un pesce molto socievole, attivo e prolifico (da cui il soprannome di “pesce milione”).
Il dimorfismo sessuale è molto marcato, le femmine sono generalmente più grandi dei maschi, con una livrea uniforme argentea. I maschi presentano invece una livrea fortemente colorata, hanno una pinna caudale molto grande e dalle forme più disparate, e presentano delle pinne anali simili a peduncoli.



MODIFICA LUCI ACQUARIO



Ricordate che in passato vi ho detto che spesso e volentieri gli impianti di serie degli acquari non sono necessariamente in linea con le esigenze di allevamento di tutti?
Può risultare necessario incrementare la potenza dell'impianto luci al fine di favorire la crescita delle piante, soprattutto se abbiamo intenzione di coltivare piante molto esigenti.
In questo post vi mostrerò come modificare l'impianto luci (nel mio caso l'acquario in esame è un Juwel Lido, ma la stessa modifica può essere applicata alla maggior parte delle vasche, con le docute differenze), aggiungendo due CFL nello spazio libero del coperchio. 

Occorrente:
6 bulloni, 6 dadi, 10 rondelle (nel mio caso ho preso tutto misura 4), 4 guarnizioni in gomma, due portalampada E27, due lampade a risparmio energetico, due staffe di alluminio, pellicola specchio, cavi elettrici, spina, mammouth, cercafase, forbici da elettricista, nastro isolante, silicone, uno straccio:



CICLO DELL'AZOTO IN ACQUARIO

Affrontando per la prima volta il discorso sull'allestimento della vasca, ho concluso dicendovi di avere pazienza e di far "girare" la vasca a vuoto per alcune settimane. Perchè?
Se approcciamo all'acquariologia in maniera consapevole, il nostro obiettivo è quello di ricreare un ecosistema il più possibile equilibrato che scimmiotti il più vasto ecosistema naturale. A tal fine, la sola ricostruzione di un habitat eseguita attraverso l'inserimento di substrati, piante, rocce e sorgenti luminose non è sufficiente, ma è necessario ricreare le condizioni che permettano lo sviluppo di processi chimici che aiutino l'equilibrio del sistema.
In natura tutti i rifiuti organici solidi di pesci e invertebrati vengono scomposti dapprima in proteine, quindi in amminoacidi e, infine, in ammonio. Se il processo si fermasse qui sarebbe un bel problema, visto che l'ammonio (o l'ammoniaca) risulta altamente tossico, e quindi incompatibile con la presenza di ospiti nel nostro acquario! Fortunatamente a questo processo di scomposizione, segue un processo detto di "Nitrificazione" ovvero di conversione delle molecole di ammoniaca NH3 in NO2- (nitrito) e successivamente in NO3- (nitrato), a carico dei batteri del tipo Nitrosomonas / Nitrobacter. L'ultimo passaggio, infine, è la parziale liberazione di azoto gassoso.
Questo processo è fondamentale in quanto purifica l'acqua da sostanze nocive come l'ammoniaca, convertendola in sostanze più tollerate come i nitrati (che non devono comunque superare una certa concentrazione).

FISICA DELLA LUCE


 Prima di avventurarci nella scelta del tipo di illuminazione adatta alle nostre vasche, sarebbe opportuno capire come la luce si “trasforma” in acqua e come influisce sulla vita degli organismi ivi ospitati.

Spesso e volentieri sentiamo parlare di gradi Kelvin, di lunghezze d’onda etc, ma quali sono i fondamenti di queste discussioni?
Di seguito cercherò di spiegare, nella maniera più semplice possibile, cosa avviene alla luce una volta attraversata la superficie dell’acqua.

La radiazione solare visibile può essere schematizzata dalla banda di radiazioni fotosintetiche attive (PAR) che va dai 400nm ai 700nm, con le seguenti sotto-bande:

  • Tra 400 e 490 nm: blu-violetto
  • Tra 490 e 560 nm: verde
  • Tra 560 e 590 nm: giallo
  • Tra 590 e 700 nm: rosso-arancio (principale componente per la fotosintesi)

Oltre alla radiazione visibile, infine, abbiamo le componenti infrarosse (che contribuiscono al riscaldamento) e ultraviolette (che hanno una forte azione antibatterica).
La luce che penetra in acqua modifica sia la sua intensità (solitamente misurata in LUX) che la sua componente spettrale.
L’intensità viene normalmente influenzata dalla riflessione dovuta alle particelle in sospensione in acqua. Possiamo dire con una certa approssimazione che nei primi 150m di profondità l’intensità luminosa si riduce del 99% (con un valore di partenza sulla superficie, in condizioni ottimali, di 150.000LUX).
La componente spettrale viene modificata dall’assorbimento delle diverse lunghezze d’onda che la compongono.

ROTALA ROTUNDIFOLIA


Scrivo questo piccolo articolo per raccontare la mia esperienza con la Rotala Rotundifolia. Il materiale fotografico è interamente relativo alle piante coltivate nella mia vasca.

INTRODUZIONE

È una pianta molto comune tra gli acquariofili, a crescita molto rapida (ho potuto constatare anche 7/8 cm a settimana), la cui colorazione verde brillante, in condizioni di fertilizzazione (ferro) e luce ottimali (0.7 - 1w per litro), tende a virare al bruno-rossastro. Appartiene alla famiglia delle Lythraceae ed è originaria del sud-est asiatico.
La posizione consigliata in acquario è centrale/arretrata, ma come vedremo più avanti non è necessariamente vero.

CONDIZIONI DI COLTURA

Ho utilizzato questa pianta in diversi allestimenti, coltivandola in due vasche:
1)      Vasca da 20lt aperta, con fondo Akadama, illuminazione PL-9w, 6400k, fotoperiodo 8 ore, no CO2, no fertilizzazione, temperatura 20°.
2)      Vasca da 150lt chiusa, con fondo Flourite Red, illuminazione 2x T5 28w 9000k + 2x CFL 20w 3000k, fotoperiodo 9 ore, CO2, fertilizzazione esclusivamente con ferro, temperatura 28°. Valori dell’acqua: Gh 14 – Kh 4 – PH 6.8


In particolare, nel secondo allestimento descritto, ho potuto notare la reazione della pianta alle variazioni delle condizioni ambientali.
In un primo momento, infatti, la vasca era dotata dei soli T5 di serie e non era presente CO2 o fertilizzante. Aumentando il parco luci, diversificando lo spettro e fornendo CO2 (10 bolle al minuto), la Rotala è letteralmente esplosa, mostrando fenomeni di dimorfismo (eterofillia) tra le varie piante e addirittura tra i getti di uno stesso stelo. Gli effetti della fertilizzazione con ferro sono ancora in fase di studio.

PRIMI PASSI PER NEOFITI


Avete letto il post precedente? A molti potrebbe essere sembrato banale, come primo post, una breve panoramica sui pesci rossi, eppure… quanti spunti possiamo cogliere?

Abbiamo parlato di dimensioni delle vasche, di allestimento, di piante, di illuminazione, filtraggio, alimentazione, insomma abbiamo toccato, seppure in maniera marginale, diversi concetti che andremo ad approfondire successivamente.
Ma andiamo per gradi, supponiamo di volerci avvicinare per la prima volta al mondo dell’acquariologia, come dobbiamo partire?

PUNTO UNO: LA COLLOCAZIONE

Ebbene si, prima ancora di partire con discussioni su biotopi, lumen, nitrati, PH, CO2 etc., dobbiamo soffermarci su qualcosa di molto più semplice, ovvero dove posizionerò la vasca? A meno che non ci siano (come spesso accade) vincoli particolari per il posizionamento dell’acquario, sarebbe preferibile non esporre direttamente la vasca a correnti d’aria e luce solare diretta costante. Dobbiamo accertarci di avere spazi di manovra per le operazioni normali di pulizia, verificare la vicinanza di un adeguato numero di prese di corrente e la possibilità di nascondere in maniera efficace la parte elettrica. A tal proposito sarebbe da preferire una vasca abbinata ad un supporto dedicato, che di solito permette di nascondere la parte tecnica in maniera abbastanza efficace.
Se volete collocare la vasca su un mobile o su una superficie preesistente, non sottovalutate il peso della vasca una volta riempita: tenete presente che oltre al peso della vasca ci sarà quello del fondo, delle rocce, delle radici e dell’acqua (1 litro = 1kg), quindi assicuratevi che la struttura scelta sia abbastanza solida per sostenere l’acquario completo.

MITI E LEGGENDE: IL PESCE ROSSO


Quanti di noi associano automaticamente il pesce rosso alla boccia di vetro, alle fiere di paese e alle bustine di plastica in mano ai bimbi con il pesciolino dentro?
Questa specie è sicuramente la più diffusa nelle case e nei negozi, ma troppo spesso non vengono garantite le attenzioni necessarie ad un animale che viene spesso acquistato a cuor leggero.
Innanzitutto cerchiamo di capire chi è l’ospite che portiamo in casa.
La maggior parte delle volte l’esemplare che acquistiamo è un “Carassius Auratus”, pesce originario dell’Asia orientale, allevato in Cina dal X secolo, e diffusosi ai nostri giorni negli allevamenti di tutto il mondo.
In natura si trova nelle acque fredde di fiumi e laghi, fino a circa 20 metri di profondità, e può arrivare anche a 60cm di lunghezza. La sua dieta è a base di piccoli crostacei e insetti ed è un pesce molto prolifico, con una aspettativa di vita media di 15 anni.

Ma analizziamo quanto detto fino, ad ora: le informazioni acquisite ci fanno ancora pensare che sia un pesce  “da boccia”?

Temperatura: è un pesce d’acqua fredda, quindi la prima cosa che viene in mente è che si possa risparmiare sulla tecnica della vasca che lo ospiterà … ma cosa succede se, in estate ad esempio, le temperature si alzano? Cosa accade ad una vasca (o aihmè, ad una boccia) esposta alla luce diretta del sole d’agosto che fa capolino dalla finestra?
Nella migliore delle ipotesi l’effetto della temperatura accelera il metabolismo dell’animale, influendo negativamente sulla sua aspettativa di vita, ma spesso gli sbalzi termici possono essere fatali per il nostro amico!

Iniziamo!


Beh, come iniziare? È la prima volta che ho a che fare con un Blog e, come vedete, lo stesso è ancora spoglio, devo ancora capire un po’ di cose e renderlo presentabile… ma andiamo con ordine.

CHI SONO?

Mi chiamo Mauro e sono un ingegnere di 32 anni con la passione per l’acquariologia. Sono sposato, abito nella provincia di Napoli, lavoro presso una ditta di costruzioni aeronautiche e sono un amante, tra l’altro, di tecnologia, motori, viaggi, gastronomia, film e musica. Da che posso ricordare in famiglia abbiamo sempre avuto un acquario, non sempre portato avanti con metodo e anzi, col senno di poi, mi rendo conto di quanti errori siano stati fatti in passato per la gestione delle vasche. Mio padre aveva la passione per i pesci tropicali e, caso forse raro, non abbiamo mai avuto carassi!
Da quando sono andato a vivere con mia moglie, nella nuova casa, ho voluto continuare a coltivare autonomamente questa passione, passando dal dolce al marino, imparando dagli errori, chiedendo a chi era più esperto di me, talvolta condividendo le mie esperienze e dando qualche consiglio, sia dal vivo che tramite forum, social e blog.

PERCHÉ UN BLOG?

Forse perché sentivo la necessità di condividere le mie esperienze con gli altri appassionati, creare un luogo virtuale di confronto, dove scambiarsi consigli, sfatare miti e sperimentare tecniche e metodi, o dove fare semplicemente quattro chiacchiere!
Spero di avere la costanza di aggiornare frequentemente i contenuti, magari prendendo spunto anche dai vostri commenti!

Che dire, stay tuned ;)