GIARDINO MARINO: ZOANTHUS


Questi splendidi invertebrati, comuni tra gli appassionati anche in vasche monotematiche, in natura si sono adattati alle condizioni più disparate, vivendo praticamente in tutti i mari e diverse profondità. Generalmente si trovano in colonie di molti individui, e sono caratterizzati da una crescita molto rapida. La loro resistenza anche in acque con valori non perfetti, li rende adatti ai neofiti dell'acquariologia marina e la moltitudine di forme e colori in cui si trovano li rende molto ricercati dagli appassionati.
La classificazione risulta particolarmente difficoltosa, visto che una stessa specie, in condizioni differenti, può "mutare" in forma e colori differenti.
Gli zoanthus possono avere caratteristiche fisiche variabili, i singoli polipi possono essere grandi pochi millimetri o diversi centimetri, e possono presentare ciglia variabili in numero e lunghezza.




Differenze morfologiche tra polipi di specie diverse
ANATOMIA:
Possiamo generalmente suddividere il corpo di un polipo in due zone principali: il capitulum che è la parte superiore a cui appartengono ciglia e disco orale, e lo scapus, ovvero il gambo cilindrico sottostante. Entrambe le zone sono costituite da una sostanza gelatinosa, detta  mesogloea.

Nella sezione in figura (semplificata) possiamo notare la cavità gastrovascolare (in verde), i muscoli retrattori (in rosso) che determinano l'estroflessione del polipo e i muscoli sfinterici (in rosa) che regolano l'apertura della zona faringea.


ALIMENTAZIONE:
Gli zoanthus si nutrono attraverso due processi principali: possono catturare direttamente piccole prede (plancton) grazie ai piccoli tentacoli posti attorno al cavo orale che immobilizzano le vittime con un muco denso, e giovano del rapporto simbiontico con le zooxantelle, cellule fotosintetiche che forniscono ossigeno all'animale e ne determinano la pigmentazione.


RIPRODUZIONE:
La riproduzione è prevalentemente di ripo asessuale, e da un singolo individuo può velocemente generarsi una intera colonia di cloni del genitore.
Spesso la frammentazione della colonia principale, a causa delle correnti marine o di piccoli traumi, porta alla nascita di nuove colonie, derivanti dai "pezzi" portati alla deriva dai moti ondosi, che permettono agli zoanthus di colonizzare rapidamente grandi superfici.


VELENO:
Molte specie di zoanthus (se non tutte) possono all'occorrenza secernere una sostanza tra le più pericolose del regno marino: la palitossina.
Questa tossina agisce rapidamente sui muscoli della vittima, causando arresto cardiaco e paralisi.
L'animale secerne il veleno se infastidito o danneggiato, come arma difensiva.
E' buona norma in acquario, quando si decide di procedere alla taleazione di una colonia, indossare guanti e lenti protettive. Anche se non si sono registrati casi di decessi causati dall'intossicazione per palitossine espulse da zooanthus, ci sono diverse esperienze di malori causati da questa sostanza, per i quali è risultato necessario il ricovero ospedaliero.
Tuttavia, come conferma la popolarità di questi animali tra gli appassionati, con le precauzioni minime possono essere tranquillamente maneggiati e taleati.





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