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Avete letto il post precedente? A molti potrebbe essere
sembrato banale, come primo post, una breve panoramica sui pesci rossi, eppure…
quanti spunti possiamo cogliere?
Abbiamo parlato di dimensioni delle vasche, di allestimento,
di piante, di illuminazione, filtraggio, alimentazione, insomma abbiamo
toccato, seppure in maniera marginale, diversi concetti che andremo ad approfondire
successivamente.
Ma andiamo per gradi, supponiamo di volerci avvicinare per
la prima volta al mondo dell’acquariologia, come dobbiamo partire?
PUNTO UNO: LA COLLOCAZIONE
Ebbene si, prima ancora di partire con discussioni su
biotopi, lumen, nitrati, PH, CO2 etc., dobbiamo soffermarci su qualcosa di
molto più semplice, ovvero dove posizionerò la vasca? A meno che non ci siano
(come spesso accade) vincoli particolari per il posizionamento dell’acquario,
sarebbe preferibile non esporre direttamente la vasca a correnti d’aria e luce
solare diretta costante. Dobbiamo accertarci di avere spazi di manovra per le
operazioni normali di pulizia, verificare la vicinanza di un adeguato numero di
prese di corrente e la possibilità di nascondere in maniera efficace la parte
elettrica. A tal proposito sarebbe da preferire una vasca abbinata ad un
supporto dedicato, che di solito permette di nascondere la parte tecnica in
maniera abbastanza efficace.
Se volete collocare la vasca su un mobile o su una
superficie preesistente, non sottovalutate il peso della vasca una volta
riempita: tenete presente che oltre al peso della vasca ci sarà quello del
fondo, delle rocce, delle radici e dell’acqua (1 litro = 1kg), quindi
assicuratevi che la struttura scelta sia abbastanza solida per sostenere
l’acquario completo.
ATTENZIONE: molte delle persone che si avvicinano a questo
mondo per la prima volta sono portate a pensare che per iniziare questa
avventura valga la pena partire con una vasca piccola… SBAGLIATO!
Questa supposizione porta inevitabilmente (o almeno nel 90%
dei casi) a due scenari:
1) Una
vasca piccola è molto più sensibile a sbalzi fisico-chimici. L’eccessiva
evaporazione, l’accumulo di inquinanti, la gestione inesperta, errori di
progetto, illuminazione… tutte variabili che possono portare ad un degrado
dell’habitat che avrete creato e che potrebbe portarvi a perdere precocemente
la passione per questo mondo meraviglioso!
2) Supponiamo
che facciate tutto bene, che portiate avanti mirabilmente un ecosistema
perfettamente equilibrato, quale sarà l’evoluzione? Molto probabilmente
desidererete ingrandirvi, e questo succede abbastanza di frequente. Oltre al
dispendio di tempo e di energie per riavviare una nuova vasca, dovrete tener
conto del dispendio economico dovuto al fatto che, molto probabilmente, tutta
la parte tecnica utilizzata fino ad ora risulterà inadeguata per la nuova
vasca.
In definitiva, a meno che non abbiate strettissimi vincoli
di spazio, preferite una vasca non troppo piccola, diciamo che 80lt potrebbero
essere una buona base.
Per darvi un’idea delle dimensioni di una vasca di questa
capacità, calcolate un parallelepipedo 60x35x40h.
PUNTO DUE: LA
TECNICA
Come deve essere strutturato il vostro acquario?
La maggior parte degli acquari in commercio è corredato di
impianti di filtraggio ed illuminazione integrati, adatti ad acquari poco
esigenti, ma spesso sottodimensionati.
Ad ogni modo potete tranquillamente partire con una
soluzione “All-in-one”, salvo poi modificare il setup a seconda delle vostre
esigenze e con un po’ di manualità.
La cosa migliore sarebbe, a parer mio, acquistare un buon
acquario usato, magari con un mobiletto, a cui affiancare un sistema di
filtraggio esterno (anche questo si può facilmente trovare usato). Come extra
dovrete munirvi di un riscaldatore, un raschietto o una calamita per la pulizia
dei vetri, un termometro e un retino. La miriade di altri utensili la
tratteremo in seguito, ma questi sono assolutamente sufficienti per partire.
PUNTO TRE: FLORA E FAUNA
Supponiamo che abbiate trovato un bello spazio per la vasca,
ora dovete decidere come riempirla! Per semplicità supponiamo di voler
allestire un acquario dolce.
Un neofita tipico vorrà iniziare con pesci facili, ma allo
stesso tempo vivaci e colorati. La bibliografia a disposizione per ciascuna
razza è immensa, e questo vale tanto per i pesci quanto per le piane. In questa
sede non posso ancora indicare delle specie di pesci da scegliere, né posso
scendere nei dettagli dei processi chimici che influenzeranno l’equilibrio del vostro
piccolo ecosistema, ma posso darvi delle indicazioni di massima che valgono per
la maggior parte dei pesci d’acqua dolce.
Innanzitutto abbandonate (se l’avete) l’idea di quelle
vasche piene di casse del tesoro, galeoni, vulcani e bollicine… parliamo di
acquariologia!
Preferite sempre allestire una vasca ben piantumata (questo
discorso va rivisto soltanto per alcune specie di ciclidi) in quanto le piante,
come detto in precedenza, vi daranno una mano ad ossigenare l’acqua e a
smaltire gli inquinanti naturali, oltre a dare un aspetto decisamente migliore
al vostro acquario. In tale ottica, iniziate a scegliere un fondo fertile che
sia la base della vostra vegetazione. In commercio ci sono ottimi prodotti
dedicati (come ad esempio la
Flourite) che, tuttavia, possono avere un prezzo
relativamente alto, anche se risulterà una spesa assolutamente appagante. In
alternativa potete provare dei substrati solitamente utilizzati per i garden,
come ad esempio l’Akadama, che è consigliato per la coltivazione dei bonsai, ma
che da ottimi risultati anche in acquario, con il pregio di costare meno dei
prodotti dedicati. Se volete, potete ricoprire questo primo strato con sabbia o
ghiaia per acquari, per rendere più gradevole l’impatto scenico. In ogni caso
orientatevi su colorazioni scure e naturali, ed evitate il bianco o quegli
orrendi viola/blu/rosso!
Ora che avete il fondo, pensate a sistemare le rocce. In
commercio ci sono tantissime varietà dedicate, più o meno costose, ma potete
tranquillamente utilizzare rocce di origine vulcanica o inerti, reperibili
sempre nei garden center. Fate solo attenzione a non utilizzare rocce calcaree,
che potrebbero modificare i valori chimici dell’acqua.
Per la disposizione prendete spunto dalla rete, ci sono
tantissimi esempi di layout, ma tenete sempre a mente che il risultato finale
deve essere naturale, deve fornire anfratti per i vostri ospiti, deve essere
stabile e deve lasciarvi lo spazio per gli interventi di pulizia e manutenzione.
Oltre alle rocce, vale la pena di inserire qualche bella
radice ramificata, che contribuirà all’effetto naturale e servirà da supporto
per piante e muschi.
Tenete presente che qualsiasi radice, una volta messa in
vasca, tenderà a galleggiare per qualche ora (o giorno, a seconda delle
dimensioni) fino a che non sarà totalmente impregnata d’acqua.
A questo punto potrete iniziare a piantumare. Partite con
piante poco esigenti, come la già citata Rotala (della quale parlerò in un post
successivo), magari qualche Anubias da legare alle radici e qualche muschio.
Non lasciatevi tentare dai “pratini”: sono bellissimi a
vedersi, ma richiedono molta cura ed un apparato tecnico adeguato.
In questa fase non abbiate paura di spostare, ruotare,
riposizionare… trovate adesso la disposizione ideale, perché dopo sarà molto
più complesso!
Ora dovete riempire la vostra vasca, ma quale acqua andrà
bene?
Se avete chiesto in giro, avrete sentito parlare di acqua di
osmosi, di trattamenti per i metalli, di attivatori batterici etc… bene,
DIMENTICATE TUTTO!
Avete un bel rubinetto a casa, usate l’acqua che vi
fornisce!
Tenete presente che prima di poter inserire i primi ospiti,
la vasca dovrà girare per almeno 3 settimane. Durante questo tempo il cloro
presente nell’acqua di casa sarà bello che evaporato, i batteri benefici si
saranno insediati nella vasca e nel filtro e avranno cominciato a “strutturare”
i valori dell’acqua per renderli adatti ad ospitare i pinnuti! L’unica cosa che
potete fare è inserire, una volta ogni 10 giorni, un pizzico di mangime per
pesci (ma davvero un pizzico!), per favorire la proliferazione della flora
batterica, il ciclo naturale delle alghe e dei microorganismi.
Utilizzare il tempo di maturazione per decidere quali ospiti
inserire, dedicate qualche minuto ad osservare la vasca, vuota solo in apparenza!
Se vi impegnate, dopo qualche giorno noterete la proliferazione di
microorganismi, vermetti, hydre, copepodi e qualche lumachina portata dalle
piante. La sola contemplazione di questi micro mondi sarà di per se uno
spettacolo!
Beh direi che per ora può bastare, alla prossima!
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